Facsimile deutsch
Le metafore abbondano sia nelle lingue dei segni che in quelle parlate. Tuttavia, nelle lingue dei segni, lingue con modalità visivo-manuale, le metafore funzionano in modo diverso rispetto alle lingue parlate. In questo articolo esploriamo alcuni dei modi in cui le metafore nelle lingue dei segni differiscono da quelle delle lingue parlate. Ci occupiamo di tre differenze: (a) alcune metafore sono molto comuni nelle lingue parlate, ma sono infelici nelle lingue dei segni; (b) i termini body-part sono possibili in tipi molto specifici di metafore nelle lingue dei segni, ma non sono così limitati nelle lingue parlate; (c) le similitudini in alcune lingue dei segni sono disprezzate in posizioni predicative in cui le metafore vanno bene, a differenza delle lingue parlate in cui entrambe possono apparire in questi ambienti. Sosteniamo che queste differenze possono essere spiegate da due principi apparentemente non correlati: il vincolo della doppia mappatura (Meir, 2010), che rende conto dell’interazione tra metafora e iconicità nelle lingue, e il vincolo di Croft (2003) relativo all’autonomia e alla dipendenza degli elementi nelle costruzioni metaforiche. Sosteniamo inoltre che lo studio della metafora nella modalità firmata offre nuovi spunti di riflessione sulla natura della metafora in generale e sul ruolo del discorso figurato nel linguaggio.
Simile deutsch
La similitudine (pronunciata sim–uh-lee) è un termine letterario in cui si usa “come” o “come” per paragonare due cose diverse e mostrare una qualità comune tra di esse. Una similitudine è diversa da un semplice paragone perché di solito mette a confronto due cose non correlate. Ad esempio, “Ti assomiglia” è un paragone ma non una similitudine. D’altra parte, “Sorride come il sole” è una similitudine, poiché paragona una donna a qualcosa di diverso, il sole.
In questo caso, il paragone è molto più vicino: un cervo e una persona sono almeno entrambi esseri viventi. Ma sono comunque abbastanza diversi perché si tratti di una similitudine. Dopo tutto, se si muovesse letteralmente come un cervo, potrebbe essere aggraziata, ma ci preoccuperemmo anche della sua sanità mentale. La similitudine è ancora figurativa, perché stiamo solo dicendo che si muove con alcune delle qualità di un cervo, non solo come un cervo!
Le similitudini sono uno strumento importante che rende il linguaggio più creativo, descrittivo e divertente. La mente pensa per immagini e associazioni, quindi le similitudini sono usate per fare descrizioni più forti ed efficaci che se si usassero solo aggettivi o descrizioni letterali; possono suscitare emozioni associate, creare nuovi collegamenti nella mente ed enfatizzare certe caratteristiche. Le similitudini sono quasi essenziali per l’espressione creativa, dal discorso quotidiano alla poesia.
Definizione di similitudine
I progressi nell’arte del facsimile sono strettamente legati a quelli della stampa. Le mappe, ad esempio, sono state al centro delle prime esplorazioni nella realizzazione di facsimili, anche se questi esempi spesso non hanno la rigidità alla fonte originale che ci si aspetta oggi.[1] Un primo esempio è la mappa di Abraham Ortelius (1598).[1] Le innovazioni nel corso del XVIII secolo, soprattutto nel campo della litografia e dell’acquatinta, hanno facilitato l’esplosione del numero di facsimili di disegni di vecchi maestri che potevano essere studiati da lontano.[2]
In passato, per creare i facsimili si utilizzavano tecniche e dispositivi come il filografo (che ricalcava un originale attraverso un piano trasparente), il fotostat, l’ettografo o la litografia. Più di recente, i facsimili sono stati realizzati con l’uso di una qualche tecnica fotografica. Per quanto riguarda i documenti, il più delle volte il facsimile si riferisce alla riproduzione di un documento tramite una macchina fotocopiatrice. Nell’era digitale, per realizzare un facsimile si possono utilizzare uno scanner di immagini, un personal computer e una stampante da tavolo.
I facsimili sono più adatti a documenti stampati o scritti a mano, e non a oggetti come oggetti tridimensionali o dipinti a olio con una trama superficiale unica.[6] Le riproduzioni di questi ultimi oggetti sono spesso chiamate repliche.
Facsimile etimologico
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Amy Morin, LCSW, è il caporedattore di Verywell Mind. È anche psicoterapeuta, autrice del bestseller “13 Things Mentally Strong People Don’t Do” e conduttrice del Podcast di Verywell Mind.
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